Un simpatico repertorio di schemini per la didattica della Fonologia
Maiuscole:
A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
Minuscole:
a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z
L'alfabeto italiano si compone di ventisei lettere (chiamate anche grafemi):
Qualche esercizio interattivo per mettersi alla prova:
Le cinque vocali sono a, e, i, o, u:
a, e, o si definiscono vocali forti perché hanno una sonorità ben definita;
i, u si definiscono vocali deboli perché davanti ad altre vocali perdono sonorità.
A questi cinque segni corrispondono in realtà sette suoni, perché le vocali e ed o possono avere un suono aperto o chiuso; ad esempio:
Formano un dittongo due vocali vicine che si pronunciano come se fossero una sola.
I dittonghi sono formati dall’unione di una vocale forte (a, e, o), per lo più accentata (tonica), con una vocale debole (i, u) non accentata (atona), oppure dall’unione delle vocali i, u.
Esempi: bianco, guerra, lui.
Formano un trittongo tre vocali vicine che si pronunciano come se fossero una sola. I trittonghi sono formati dall’unione di una vocale forte tonica (à, è, ò) con due vocali deboli (i, u).
Esempi: guai, miei, buoi.
Attenzione! Nella divisione in sillabe il dittongo e il trittongo formano un'unica sillaba e non si separano (pàu-sa, fio-re, piò-ve, guai, miei)
Formano uno iato due vocali vicine che si pronunciano con due distinte emissioni di voce.
Si ha iato:
Le consonanti si dividono in gruppi a seconda dell’organo fonatorio che si usa per pronunciarle:
All'interno di alcune parole, il suono di una consonante può essere rafforzato raddoppiando la consonante stessa: è il raddoppiamento (gatto, canna...).
Si chiama digramma un gruppo di due lettere che vengono pronunciate con un solo suono.
Nella lingua italiana i digrammi sono sette:
Si chiama trigramma la combinazione di tre lettere che vengono pronunciate con un solo suono. Nella lingua italiana abbiamo quattro trigrammi:
La sillaba è un gruppo di lettere che viene pronunciato con una sola emissione di voce e che contiene almeno una vocale.
In base al numero di sillabe da cui sono composte, le parole italiane si distinguono in:
Le sillabe sono dette:
La vocale su cui cade l'accento è la vocale tonica e la sillaba che la contiene è la sillaba tonica. Le altre si dicono atone.
Nella lingua scritta si indica l’accento:
Si chiama elisione la soppressione della vocale finale di una parola non accentata davanti a un’altra che inizia per vocale o per h. Al posto della vocale eliminata si inserisce l’apostrofo.
Il troncamento è la caduta della vocale o della sillaba finale di una parola.
Il troncamento viene usato come l’elisione per evitare suoni sgradevoli. Avviene nelle parole in cui, caduta la vocale o la sillaba finale, resta una delle seguenti
consonanti: l, m, n, r.
Esempi: Qual buon vento, Ben tornato, Mar Tirreno.
Un particolare tipo di troncamento è l’apocope, la caduta della sillaba finale che viene segnalata con l’apostrofo (po', mo', di').