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Morfologia
La morfologia si occupa• dei meccanismi che regolano la struttura interna delle parole• delle varie forme che la parola può assumere.L’unità di analisi della morfologia è il morfema, cioè l’elemento minimo dotato di significato di cui si compongono le parole.In mattine distinguiamo due morfemi (mattin-e):• mattin-, che porta il significato lessicale (‘parte del giorno compresa tra il sorgere del sole e mezzogiorno’), ed è detto perciò morfema lessicale;• -e, che porta le informazioni grammaticali (in questo caso, il fatto che si tratta di un nome femminile plurale), ed è detto perciò morfema grammaticale o flessivo.La flessione, in italiano, è la «modifica»• che la parola base subisce per esprimere diverse informazioni di tipo grammaticale (genere, numero, tempo, modo, persona, ecc.) e interessa soltanto le «parti del discorso» o «categorie lessicali» variabili:• verbi (torn-ava, ten-endo, ribalen-arono, convien-e);• nomi (sport-e, bracci-o, spes-a, insegnament-i);• aggettivi (quell-e, gross-e, Nazional-e);• pronomi (essa, lo);• articoli (la, gli, uno).
In alcuni casi è possibile un'ulteriore scomposizione in morfemi:• ri-balen-arono• insegn-ament-i• Nazion-al-e• fiduci-os-oI morfemi ri-, -ament-, -al-, -os- servono a creare parole nuove a partire daaltre parole (balenare → ribalenare; insegnare → insegnamento; nazione→ nazionale; fiducia → fiducioso) e sono detti perciò morfemi derivativi.