Presistoria e antiche civiltà - ripasso

Un simpatico repertorio di risorse per ripassare gli argomenti studiati alle elementari: Roma.

Roma monarchica (753 a.C. - 509 a.C.)

La lupa capitolina

La fondazione di Roma è avvolta nella leggenda, connessa al mito greco della guerra di Troia e al viaggio dell'eroe troiano Enea, che giunse alla foce del Tevere. Romolo e Remo, suoi discendenti, sono considerati i fondatori della città. La data di fondazione "ufficiale" è il 21 aprile 753 a.C.

Tuttavia, la nascita di Roma risale tra il IX e il VII secolo a.C., attraverso la fusione di villaggi latini e sabini situati sui colli della riva sinistra del Tevere, in particolare sul Palatino. Durante il periodo monarchico, Roma fu governata da sette re, per un totale di 250 anni. I primi quattro re erano di origine latina e sabina, mentre gli ultimi tre erano etruschi, testimoniando così l'influenza etrusca sulla città. I re detenevano un potere assoluto, esercitando il comando sia sulla religione che sull'esercito. Anche se non è molto importante, ecco l'elenco dei sette re di Roma.

Numa Pompilio
  • Romolo (753-713 a.C.): Leggendario fondatore di Roma, ha stabilito le prime istituzioni e organizzato la società romana.
  • Numa Pompilio (713-670 a.C.): Secondo re, noto per le sue riforme religiose e l'introduzione di istituzioni religiose.
  • Tullo Ostilio (670-638 a.C.): Famoso per la sua militarizzazione di Roma e per la vittoria nella guerra contro Alba Longa.
  • Anco Marzio (638-616 a.C.): Conosciuto per l'espansione territoriale di Roma e per la costruzione del porto di Ostia.
  • Tarquinio Prisco (616-578 a.C.): Riformatore che ha promosso opere pubbliche e ha accresciuto il potere della monarchia.
  • Servio Tullio (578-534 a.C.): Riformatore della società romana, noto per l'istituzione del censimento e per le riforme politiche.
  • Tarquinio il Superbo (534-509 a.C.): Ultimo re di Roma, famoso per il suo governo tirannico, la cui caduta portò alla fine della monarchia e all'instaurazione della Repubblica.

Il Senato, composto da nobili patrizi, aveva il compito di eleggere il re. La popolazione romana era composta prevalentemente da plebei, che rappresentavano la maggioranza e includevano artigiani, operai e contadini, privi di diritti politici. Al di sotto di loro si trovavano gli schiavi, il cui numero aumentava, e i liberti, ex schiavi liberati ma ancora legati al loro padrone. L'economia era principalmente agricola, con agricoltori, pastori e artigiani, e il bestiame costituiva il principale mezzo di scambio: si pensi che il termine pecunia (denaro) deriva da pecus (pecora).

Cavaliere romano con armatura

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Roma repubblicana (509 a.C. - 27 a.C.)

La nascita della Repubblica (509 a.C.)

Una seduta del Senato

Nel 509 a.C., una rivolta dei nobili e del popolo pose fine alla monarchia, instaurando un governo repubblicano. La nuova costituzione prevedeva:

  • Consoli: due magistrati con funzioni esecutive e militari.
  • Pretori: responsabili della giustizia.
  • Edili: gestivano i lavori pubblici.
  • Questori: amministravano il tesoro dello Stato.
  • Censori: curavano il censimento e la composizione del senato.
  • Dittatore: nominato in situazioni di emergenza con pieni poteri.

Il Senato (300 membri) esprimeva pareri sulle decisioni politiche, mentre le assemblee popolari (Comizi Curiati e Centuriati) approvavano le leggi.

Inizialmente il potere era in mano ai patrizi, ma i plebei conquistarono progressivamente diritti, ottenendo la figura del tribuno della plebe (494 a.C.), le Leggi delle XII Tavole (451 a.C.) e l’accesso alle cariche pubbliche.

L’espansione in Italia

Roma si affermò con guerre vittoriose contro Etruschi, Galli, Sanniti e la colonia greca di Taranto, sconfiggendo il re Pirro (280-275 a.C.). Organizzò i territori conquistati in municipi, città federate e colonie. L’economia si trasformò con l’espansione dell’agricoltura, dell’artigianato e dei commerci.

Le guerre puniche e la supremazia nel Mediterraneo

Roma si scontrò con Cartagine per il dominio del Mediterraneo:

I guerra punica (264-241 a.C.): Roma vinse alle Isole Egadi e conquistò la Sicilia, trasformandola nella prima provincia romana.

II guerra punica (218-201 a.C.): Annibale inflisse gravi sconfitte ai Romani (Canne, 216 a.C.), ma fu battuto da Scipione l’Africano a Zama (202 a.C.), imponendo a Cartagine dure condizioni di pace.

III guerra punica (149-146 a.C.): Roma distrusse Cartagine e fece della Macedonia una provincia (148 a.C.). Con la sconfitta della Grecia e del re Antioco di Siria, Roma divenne la potenza dominante nel Mediterraneo.

La crisi della Repubblica

Giulio Cesare

Questo periodo fu segnato da un'intensa instabilità politica e da guerre civili. Le riforme dei fratelli Gracchi (133-121 a.C.), le Guerre Mitridatiche (88-63 a.C.), la congiura di Catilina (63 a.C.), e il Primo Triumvirato (59-44 a.C.) sono momenti chiave di questa crisi che si concretizza nel conflitto tra Gaio Mario e Lucio Cornelio Silla (prima guerra civile: 88-87 a.C.). Silla, leader degli optimates, marciò su Roma contro i populares di Mario, li sconfisse e divenne dittatore a tempo indeterminato: il potere era sempre più concentrato nelle mani di un solo uomo. Dopo Silla, il potere passò a generali ambiziosi.
Il primo triumvirato è un'alleanza politica non ufficiale formata nel 60 a.C. tra tre potenti leader romani: Giulio Cesare, Pompeo Magno e Marco Licinio Crasso. Questo accordo permetteva ai tre di sostenersi reciprocamente nei loro obiettivi politici e militari, in un momento di grande instabilità nella Repubblica Romana. Ciascun membro del triumvirato portava i suoi punti di forza:

  • Pompeo: conquistò territori in Medio-oriente (Ponto, Siria e Giudea) e sconfisse i pirati (contro cui aveva già combattuto anche Silla).
  • Crasso: represse la rivolta di Spartaco (73-71 a.C.), una delle più grandi rivolte servili della storia romana.
  • Cesare: conquistò la Gallia (58 e il 50 a.C.).

Con la morte di Crasso nel 53 a.C. Cesare e Pompeo entrarono in conflitto per il controllo di Roma e del potere politico. La rivalità tra i due aumentò dopo la morte di Crasso. Ne nacque una nuova guerra civile (49-45 a.C.) in cui Cesare marciò su Roma, affrontando Pompeo, il quale era sostenuto dal senato. La battaglia di Farsalo nel 48 a.C. fu decisiva per il trionfo di Cesare.

La morte di Giulio Cesare nel 44 a.C. e la successiva guerra civile tra Ottaviano e Marco Antonio (con Ottaviano che avrà la meglio nella battaglia di Azio del 31 a.C.) portarono alla fine della Repubblica e all'istituzione dell'Impero Romano nel 27 a.C.

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Roma imperiale

L'Impero di Ottaviano, poi noto come Augusto, inaugurò un lungo periodo di pace (pax augusta), favorendo lo sviluppo civile, artistico e letterario a Roma. Fondatore dell'impero romano, Augusto concentrò vari poteri nelle sue mani: divenne console, presidente del senato, comandante dell'esercito e pontefice massimo. Riorganizzò l'esercito, creando una milizia permanente, e istituì un sistema fiscale solido, ripristinando il prestigio della religione. L'età di Augusto è considerata la più felice della letteratura latina, con poeti come Virgilio e Orazio.

I Primi Secoli dell'Impero Dopo Augusto, l'equilibrio di potere si deteriorò. Tiberio, suo successore, mantenne il controllo, mentre Caligola tentò una monarchia assoluta, venendo assassinato. Claudio e Nerone seguirono, con quest'ultimo che cadde in disfavore. Vespasiano, della dinastia Flavia, portò stabilità e nuove conquiste. Sotto i suoi successori, Traiano e Adriano, l'impero si consolidò e le guerre di espansione terminarono. Marco Aurelio, un grande imperatore, vide la crisi iniziarsi con il successore Commodo. Il Cristianesimo La vita di Gesù si colloca nel periodo di Augusto e Tiberio. Dopo la sua morte, gli apostoli diffusero il cristianesimo, inizialmente tollerato, ma che portò a persecuzioni, specialmente sotto Nerone. L'Impero Romano Cristiano Dopo la dinastia dei Severi, l'impero attraversò un periodo di anarchia. Diocleziano, nel 284, riorganizzò l'impero, suddividendolo in parti governate da co-imperatori. Avviò anche una violenta persecuzione dei cristiani. Costantino, succeduto a Diocleziano, favorì il cristianesimo, portando alla sua affermazione. Le invasioni barbariche aumentarono, culminando nella sconfitta romana contro i Goti e nella divisione definitiva dell'impero tra Oriente e Occidente, con il sacco di Roma nel 410 e la deposizione di Romolo Augustolo nel 476. Le Invasioni Barbariche Le tribù germaniche, spinte dagli Unni, iniziarono a invadere l'impero. Dopo la morte di Teodosio, l'impero si divise in Romano d'Oriente e d'Occidente. Le invasioni culminarono nel sacco di Roma e nella nascita dei regni romano-barbarici in Occidente. Cause del Declino Le cause del declino dell'impero includono le invasioni barbariche, i disordini sociali, i limiti dell'espansione militare e la forza del cristianesimo, che cambiò profondamente la struttura sociale e religiosa dell'impero.