La rivoluzione francese - appunti e schemi

Un simpatico repertorio di risorse per ripassare la Rivoluzione francese

Introduzione semplice e breve

La Rivoluzione Francese, avvenuta tra il 1789 e il 1799, fu un evento storico di grande portata che trasformò radicalmente la Francia e influenzò profondamente il mondo moderno. La rivoluzione portò alla fine della monarchia assoluta, alla proclamazione della Repubblica e alla diffusione di ideali di libertà, uguaglianza e fratellanza. Tra le principali conquiste vi furono l'abolizione dei privilegi feudali, la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino (documento fondamentale adottato il 26 agosto 1789, che afferma i diritti naturali e imprescrittibili dell'uomo, quali la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all'oppressione) e la nascita di un nuovo ordine politico e sociale.

Cause della Rivoluzione

  • Crisi economica e finanziaria dello Stato francese. Alla fine del XVIII secolo, la Francia affrontava un grave deficit dovuto alle spese militari, come la partecipazione alla Guerra d'Indipendenza Americana e alla Guerra dei Sette Anni, e agli alti costi della monarchia. Le entrate statali erano insufficienti, il sistema fiscale risultava inefficace e iniquo.
  • Disuguaglianze sociali tra i tre stati (clero, nobiltà, terzo stato). La società francese era divisa in tre ordini: il clero e la nobiltà godevano di privilegi fiscali e politici, mentre il Terzo Stato, che comprendeva la borghesia, gli artigiani e i contadini, sosteneva il peso maggiore delle tasse e non aveva accesso a ruoli decisionali.
  • Influenza delle idee illuministiche. I filosofi illuministi come Voltaire, Rousseau e Montesquieu diffusero ideali di libertà, uguaglianza e giustizia, criticando l'assolutismo e le ingiustizie sociali. Queste idee alimentarono il desiderio di riforme e di una società più giusta.
  • Malcontento per la gestione della monarchia assoluta. Il potere centralizzato della monarchia, incarnato da Luigi XVI, veniva percepito come inefficiente e distante dai problemi reali del popolo. Le decisioni prese senza consultazione e l'incapacità di avviare riforme incisive generarono un diffuso malcontento.
  • Fame e carestie che colpirono le classi più povere. Negli anni precedenti alla Rivoluzione, cattivi raccolti causarono un forte aumento del prezzo del pane, alimento base per la popolazione. La carestia e la fame colpirono soprattutto i contadini e gli abitanti delle città, alimentando la rabbia sociale.

Una possibile suddivisione in quattro fasi

Assemblea Costituente Assemblea Legislativa Convenzione Direttorio
Organo nato il 9 luglio 1789 dall'Assemblea Nazionale, con l'obiettivo di redigere una costituzione per la Francia. Organo legislativo instaurato il 1° ottobre 1791 con il compito di applicare la nuova costituzione. Assemblea instaurata il 21 settembre 1792, che proclamò la Repubblica e guidò la Francia durante la fase più radicale della rivoluzione. Governo formato da cinque membri (Direttori) in carica dal 26 ottobre 1795 fino al colpo di Stato di Napoleone nel 1799.
9 luglio 1789 - 30 settembre 1791 1° ottobre 1791 - 20 settembre 1792 21 settembre 1792 - 26 ottobre 1795 26 ottobre 1795 - 9 novembre 1799
Redazione della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino, abolizione dei privilegi feudali, creazione di una monarchia costituzionale. Applicazione della costituzione del 1791, tentativi di gestione della crisi economica e sociale, radicalizzazione politica. Abolizione della monarchia, proclamazione della Repubblica, processo e esecuzione di Luigi Capeto, Terrore, riforme radicali. Stabilizzazione della Repubblica, repressione delle rivolte interne, Terrore Bianco contro i giacobini, guerre contro le monarchie europee, preparazione del terreno per l'ascesa di Napoleone.

Principali Eventi della Rivoluzione Francese

Assemblea Costituente

  • 5 maggio 1789 - Convocazione degli Stati Generali

  • 17 giugno 1789 - Proclamazione dell'Assemblea Nazionale

  • 20 giugno 1789 - Giuramento della Pallacorda

  • 14 luglio 1789 - Presa della Bastiglia

  • 4 agosto 1789 - Abolizione del sistema feudale e dei privilegi

  • 26 agosto 1789 - Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino

  • 5-6 ottobre 1789 - Marcia su Versailles e trasferimento del re a Parigi

  • 3 settembre 1791 - Approvazione della Costituzione del 1791

Assemblea Legislativa

  • 1° ottobre 1791 - Inizio dei lavori dell'Assemblea Legislativa

  • 20 aprile 1792 - Dichiarazione di guerra all'Austria

  • 10 agosto 1792 - Assalto al Palazzo delle Tuileries e arresto del re

  • 20 settembre 1792 - Vittoria di Valmy

Convenzione

  • 21 settembre 1792 - Proclamazione della Repubblica

  • 21 gennaio 1793 - Esecuzione di Luigi XVI

  • Giugno 1793 - Inizio del Terrore

  • 27 luglio 1794 - Caduta di Robespierre (Colpo di Stato del 9 Termidoro)

Direttorio

  • 26 ottobre 1795 - Istituzione del Direttorio

  • 4 settembre 1797 - Colpo di Stato del 18 Fruttidoro, che rafforzò il Direttorio eliminando l'influenza monarchica e rafforzando le forze repubblicane.

  • 9 novembre 1799 - Colpo di Stato del 18 Brumaio e ascesa di Napoleone Bonaparte

 

4 agosto 1789 - Abolizione del sistema feudale e dei privilegi

Questa decisione storica mirava a eliminare le disuguaglianze sociali e fiscali che caratterizzavano l'Ancien Régime.​

Furono aboliti i diritti signorili che gravavano sui contadini, come le corvée (prestazioni lavorative obbligatorie) e altre servitù personali (il diritto di caccia: il contadino non poteva cacciare perché il diritto di caccia spettava solo al signore; le banalità: obbligo di usare, dietro pagamento, i mulini, i forni, i torchi e altre strutture di proprietà del signore; pedaggi o gabelle locali: in cambio dell’uso di ponti, strade o mercati; l'obbligo di residenza: in certi casi i contadini non potevano lasciare la terra senza il permesso del signore ed erano soggetti all’autorità personale del signore). ​

Furono eliminate le esenzioni fiscali di cui godevano nobiltà e clero, stabilendo che tutti i cittadini dovessero contribuire alle tasse. ​

Infine fu garantito il libero accesso alle posizioni ecclesiastiche, civili e militari a tutti i cittadini, senza distinzione di nascita. ​

Queste misure, che a noi appaiono come la "normalità", segnarono la fine dell'Ancien Régime e posero le basi per una società meno ingiusta.​

Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino (1789)

La Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino è un testo fondamentale della Rivoluzione francese, adottato il 26 agosto 1789 dall'Assemblea Nazionale Costituente. Essa enuncia i diritti inalienabili e universali degli individui e stabilisce i principi di uguaglianza e libertà che hanno influenzato le costituzioni moderne.

Principali articoli:

  • Articolo 1: "Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull'utilità comune."
  • Articolo 2: "Il fine di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell'uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all'oppressione."
  • Articolo 3: "Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione. Nessun corpo o individuo può esercitare un'autorità che non ne derivi espressamente."
  • Articolo 4: "La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri: così, l'esercizio dei diritti naturali di ciascun uomo ha come limiti solo quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento di questi stessi diritti."
  • Articolo 6: "La legge è l'espressione della volontà generale. Tutti i cittadini hanno diritto di concorrere, personalmente o mediante i loro rappresentanti, alla sua formazione. Essa deve essere uguale per tutti, sia che protegga, sia che punisca."
  • Articolo 11: "La libera manifestazione dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi dell'uomo; ogni cittadino può dunque parlare, scrivere, stampare liberamente, salvo a rispondere dell'abuso di questa libertà nei casi determinati dalla legge."

Questi articoli, tra gli altri, stabiliscono le basi per i diritti umani universali e l'uguaglianza davanti alla legge ed ebbero una profonda influenza sullo sviluppo delle democrazie occidentali.

Costituzione Civile del Clero (1790)

La Costituzione Civile del Clero, emanata dall'Assemblea Nazionale Costituente della Rivoluzione francese il 12 luglio 1790, riformava profondamente la Chiesa cattolica in Francia, subordinandola allo Stato. I punti principali includevano:

  • Soggezione della Chiesa allo Stato: I membri del clero venivano eletti dal popolo, non più nominati dal Papa, e il governo ne controllava l'elezione.
  • Indennità e stipendi: I sacerdoti e i vescovi venivano pagati dallo Stato, eliminando la loro indipendenza economica.
  • Riduzione dei privilegi ecclesiastici: Abolizione delle decime e di altri privilegi della Chiesa.
  • Giuramento di fedeltà: I membri del clero dovevano giurare fedeltà alla Costituzione, altrimenti venivano destituiti.

Conseguenze

  • Divisione tra clero giurato e refrattario: chi accettava il giuramento e chi lo rifiutava.
  • Resistenza del papa: Il papa Pio VI rifiutò la Costituzione civile del clero.
  • Proteste dei cattolici

Luigi XVI, l'Europa monarchica, la dichiarazione di Pillnitz e lo scoppio della guerra rivoluzionaria

Alla fine del XVIII secolo, la Francia rivoluzionaria si trovava in una posizione unica in Europa: era l'unica repubblica, un sistema politico radicalmente diverso dalle monarchie assolute che dominavano il continente. La Francia, con la sua nuova ideologia di uguaglianza, libertà e fraternità, rappresentava una sfida diretta all'ordine europeo tradizionale, costituito principalmente da monarchie assolute. In questo contesto, l'atteggiamento di Luigi XVI, il re deposto, e quello dei sovrani europei divenne determinante per l'evoluzione degli eventi.

Luigi XVI e la sua posizione

Inizialmente, Luigi XVI non era un fervente sostenitore della rivoluzione, ma cercava di mantenere la monarchia e la stabilità del suo potere. Tuttavia, dopo l'inizio della Rivoluzione Francese, il suo atteggiamento divenne più ambiguo, poiché era in difficoltà nel gestire le pressioni interne e la crescente radicalizzazione della rivoluzione. Il suo tentativo di fuga a Varennes nel 1791, quando cercò di fuggire dalla Francia per chiedere aiuto alle potenze monarchiche europee, contribuì ad aumentare il suo isolamento e a compromettere la sua posizione.

Gli atteggiamenti dei sovrani europei

I sovrani europei erano profondamente preoccupati dalla Rivoluzione Francese, temendo che i principi della rivoluzione potessero contagiare anche i loro popoli e mettere in pericolo le loro monarchie. La crescente diffusione delle idee rivoluzionarie portò a un'alleanza di monarchie contro la Francia. I sovrani, in particolare quelli di Austria e Prussia, erano decisi a fermare l'esempio rivoluzionario francese.

La Dichiarazione di Pillnitz

Nel 1791, l'imperatore Leopoldo II e il sovrano prussiano Guglielmo II firmarono la Dichiarazione di Pillnitz, in cui dichiaravano il loro sostegno alla monarchia francese e minacciavano di intervenire militarmente per ristabilire l'ordine. La dichiarazione di Pillnitz, benché priva di una concreta minaccia immediata, fu un chiaro segnale di solidarietà tra le monarchie europee contro la Francia rivoluzionaria e fu percepita come un'apertura delle ostilità.

Lo scoppio della guerra rivoluzionaria - 20 aprile 1792

La Dichiarazione di Pillnitz contribuì a inasprire la tensione tra la Francia e le potenze europee. I rivoluzionari francesi, percependo la minaccia di un intervento straniero, risposero dichiarando guerra all'Austria nel 1792, dando così inizio alla guerra rivoluzionaria. La Francia, ora una repubblica, si trovava in guerra non solo con l'Austria, ma anche con la Prussia, la Gran Bretagna e altri alleati europei.

La Francia come unica repubblica in Europa

Dal 21 settembre 1792 viene abolita la monarchia e la Francia diventa così l'unica repubblica in Europa. Questo rappresentava una minaccia per l'intero sistema monarchico. Un esempio vicino nel tempo di una repubblica che aveva già sfidato le monarchie europee era rappresentato dagli Stati Uniti d'America, che pochi anni prima, nel 1776, avevano dichiarato la loro indipendenza e creato un sistema repubblicano. La Rivoluzione Francese, quindi, non solo minacciava la stabilità interna della Francia, ma aveva anche il potenziale di ispirare altri movimenti simili in Europa.

Conclusioni

La Dichiarazione di Pillnitz e le successive dichiarazioni di guerra segnarono l'inizio di una serie di conflitti che avrebbero caratterizzato la fine del XVIII secolo e le prime fasi del XIX. La Francia, divenuta repubblica, avrebbe dovuto affrontare una serie di sfide interne ed esterne, mentre le monarchie europee avrebbero cercato di fermare l'espansione dei principi rivoluzionari. La guerra rivoluzionaria, che continuerà durante l'età napoleonica, fu solo l'inizio di una lunga lotta tra le idee di libertà e uguaglianza e le forze conservatrici del vecchio ordine.

Tabellina di sintesi

Cause della Rivoluzione

  • Crisi economica: aumento del prezzo del grano e rivolte contadine.
  • Disuguaglianza sociale: privilegi a clero e nobiltà, pesi fiscali sul Terzo Stato.
  • Idee illuministe: libertà, uguaglianza e fratellanza diffuse da Rousseau e Voltaire.
  • Debolezza del sovrano: Luigi XVI incapace di gestire crisi e riforme.

Eventi principali

  • 1789: Il Terzo Stato si proclama Assemblea Nazionale.
  • 14 luglio 1789: Presa della Bastiglia.
  • 1789: Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino.
  • 1791: Monarchia costituzionale.
  • 1793: Proclamazione della Repubblica e Terrore giacobino.
  • 1799: Colpo di Stato di Napoleone Bonaparte.

Conseguenze

  • Abolizione dei privilegi: fine del sistema feudale e dei privilegi di casta.
  • Laicizzazione: confisca dei beni della Chiesa, riduzione del potere religioso.
  • Diffusione degli ideali: ispirazione per rivoluzioni in America Latina ed Europa.