La Guerra dei trent'anni

La Guerra dei trent'anni - scheda didattica

La Guerra dei Trent’anni

Premessa

La Guerra dei Trent'anni (1618-1648) fu uno dei conflitti più devastanti della storia europea. Iniziata come una disputa religiosa, si trasformò in una guerra di potere che coinvolse numerosi Stati e dinastie. Le radici della guerra risiedevano nelle tensioni politiche e religiose dell’Impero romano germanico, dove la Pace di Augusta (1555) aveva temporaneamente messo fine alle guerre tra cattolici e protestanti, ma non risolto la questione dell'unità religiosa.

L’Impero germanico, composto da una miriade di Stati autonomi, era diviso religiosamente:

  • il centro-nord prevalentemente luterano,
  • il centro-sud cattolico.

Gli imperatori Rodolfo IIRodolfo II (1552-1612) fu imperatore del Sacro Romano Impero dal 1576 al 1612. Interessato alla scienza e alle arti, fu anche un grande mecenate, ma la sua incapacità di gestire i conflitti interni all'impero contribuì alla sua crescente debolezza e alla divisione tra le varie fazioni imperiali. e, successivamente, suo fratello Mattia d'AsburgoMattia d'Asburgo (1557-1619) fu imperatore del Sacro Romano Impero dal 1612 al 1619. La sua politica fu caratterizzata da tentativi di rafforzare l'autorità imperiale, ma la sua breve durata al potere e la difficoltà di affrontare i conflitti interni all'impero segnarono il suo regno. cercarono di rafforzare il cattolicesimo, annullando concessioni fatte ai prìncipi protestanti. A partire dal 1575, il cattolicesimo e il protestantesimo iniziarono a prendere posizioni sempre più rigide, con il concilio di Trento (1545-1563) che rafforzò il controriformismo cattolico e la crescente diffusione del calvinismo tra i principi tedeschi. Questo periodo di intolleranza culminò con la formazione di due blocchi contrapposti:

  • l’Unione evangelica (1608), sostenuta da Stati protestanti e dalla Francia, e
  • la Lega cattolica (1609), appoggiata da Spagna e Papato.

Al conflitto religioso si aggiunsero rivalità politiche, soprattutto tra gli Asburgo e la Francia, per il controllo dell’Europa.

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La defenestrazione di Praga - 1618

Le fasi della guerra

La Boemia, uno dei principali elettorati dell’Impero, aveva una forte tradizione protestante, che entrò in contrasto con le politiche cattoliche degli Asburgo. Nel 1618, Ferdinando II d'AsburgoFerdinando II d'Asburgo (1578-1637) fu imperatore del Sacro Romano Impero dal 1619 al 1637. La sua politica di intransigenza cattolica e la repressione dei movimenti protestanti furono determinanti nello scoppio della Guerra dei Trent'anni (1618-1648). Il suo regno, segnato da conflitti religiosi e politici, vide il rafforzamento dell'autorità imperiale, ma anche una crescente instabilità interna. , il re di Boemia, cattolico, revocò la libertà di culto ai protestanti, scatenando la defenestrazione di Praga e l’inizio del conflitto. La guerra si articolò in quattro fasi principali:

Fase boemo-palatina (1618-1625)

La guerra inizia nel 1618 con la Defenestrazione di Praga, in cui rappresentanti cattolici dell'imperatore Ferdinando II furono gettati dalla finestra del castello di Praga dai nobili boemi protestanti. Questo atto di ribellione segnò l’avvio di un conflitto armato.

  • Scontro principale: i ribelli boemi si allearono con Federico V del PalatinatoFu elettore del Palatinato e re d'Ungheria dal 1619 al 1620. Federico V fu scelto dai protestanti boemi come re per opporsi all'occupazione cattolica. Tuttavia, la sua sconfitta nella battaglia della Montagna Bianca (1620) segnò la fine del suo breve regno. , un principe protestante tedesco, ma furono sconfitti nella Battaglia della Montagna Bianca (1620).
  • Conseguenze: con la vittoria dell'esercito asburgico la Boemia fu riportata sotto il controllo cattolico e i ribelli protestanti furono duramente repressi. Nel frattempo la Spagna, entrata in guerra a sostegno dell'Impero, invase il Palatinato con le sue truppe determinando l'ingresso in guerra delle Province Unite e della Francia.
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La battaglia della Montagna Bianca (1620)

 


Fase danese (1625-1629)

Re Cristiano IV di DanimarcaCristiano IV di Danimarca (1577-1648) fu re di Danimarca e Norvegia dal 1588 fino alla sua morte. Durante il suo lungo regno, cercò di rafforzare la posizione della Danimarca come potenza europea, ma la sua partecipazione alla Guerra dei Trent'anni (1618-1648) e la sconfitta subita indebolirono significativamente il suo regno. Cristiano IV è ricordato anche per i suoi tentativi di modernizzare l'economia e promuovere la cultura nel suo paese. , un sovrano protestante, intervenne per sostenere i principati tedeschi protestanti. Tuttavia, questa fase vide un ulteriore consolidamento delle forze cattoliche.

  • Scontri principali: il generale cattolico Albrecht von Wallensteinfu un generale boemo di origine tedesca e uno degli strateghi più importanti durante la Guerra dei Trent'anni. Al servizio dell'imperatore Ferdinando II, Wallenstein comandò le forze imperiali e ottenne numerose vittorie. guidò l’esercito imperiale a importanti vittorie, costringendo Cristiano IV a ritirarsi.
  • Pace di Lubecca (1629): la Danimarca abbandonò la guerra, e il dominio cattolico sembrò incontrastato.

Fase svedese (1629-1635)

Nel 1629, Ferdinando II emise un editto di restituzione che mirava a restituire alla Chiesa i beni secolarizzati durante la Riforma. Questo provvedimento fu visto come un abuso di potere e suscitò una crescente opposizione tra i principi, sia cattolici che protestanti, che temevano una centralizzazione del potere e l’indebolimento della loro autorità. La Svezia, sotto la guida di Gustavo Adolfo, un abile comandante protestante, entrò nel conflitto per contrastare l’egemonia cattolica.

  • Avanzate protestanti: Gustavo Adolfo ottenne importanti vittorie, tra cui la Battaglia di Breitenfeld (1631), che segnò una svolta per le forze protestanti.
  • Rovesci di fortuna: la morte di Gustavo Adolfo nella Battaglia di Lützen (1632) indebolì il fronte svedese, ma il conflitto proseguì con successi alterni per entrambe le parti.
  • Pace di Praga: segnò la fine della guerra tra il Sacro Romano Impero e il Regno di Sassonia, durante la Guerra dei Trent'anni. Rafforzò la posizione dell'Imperatore Ferdinando II e pose fine alla lotta tra i protestanti e i cattolici in gran parte dell'Europa centrale, pur lasciando aperti altri conflitti.
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Gustavo Adolfo di Svezia

Fase francese (1635-1648)

La Francia entrò direttamente nel conflitto a partire dal 1635, preoccupata per l'espansione del potere degli Asburgo, che controllavano sia il Sacro Romano Impero che la Spagna. La Francia temeva che una possibile unione tra questi due imperi avrebbe minacciato la sua sicurezza e la sua posizione in Europa. La Francia, nonostante fosse cattolica, intervenne a fianco dei protestanti per motivi strategici, guidata dal Cardinale RichelieuIl cardinale Richelieu (1585-1642) fu uno dei più influenti ministri del re Luigi XIII di Francia. Architetto della politica centralista francese, Richelieu rafforzò il potere monarchico, riducendo l'autonomia della nobiltà e reprimendo le rivolte dei protestanti. Durante la Guerra dei Trent'anni, si schierò contro gli Asburgo per limitare l'influenza della Spagna e dell'Imperatore, mirando a rafforzare la posizione della Francia in Europa. . L'obiettivo era contenere la potenza degli Asburgo.

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Cardinale Richelieu

 

Nel 1645, il conflitto raggiunse il suo apice, con la Francia che riuscì a infliggere gravi sconfitte agli Asburgo. L'intervento francese fu determinante nell'indurre una spinta verso la pacificazione, poiché la Francia, supportando sia la Svezia che altri alleati, riuscì a indebolire definitivamente la potenza degli Asburgo.

  • Espansione del conflitto: la guerra si trasformò in un grande scontro europeo, coinvolgendo molte nazioni.
  • Conflitti principali: la Francia ottenne importanti vittorie, consolidando la sua influenza sul continente.
  • Pace di Vestfalia (1648): concluse il conflitto, sancendo il riconoscimento della coesistenza tra cattolici e protestanti e ridefinendo gli equilibri politici europei.

Situazione finale

La guerra si concluse con la pace di Westfalia (1648), che ridefinì l’assetto politico e religioso dell’Europa:

  • L’Impero germanico uscì indebolito e frammentato, con gli Stati membri che ottennero piena autonomia.

  • Le Province Unite e la Svizzera ottennero il riconoscimento formale dell’indipendenza.

  • La Francia guadagnò territori in Alsazia e Lorena, rafforzando la propria posizione.

  • La Svezia consolidò il proprio controllo sul Baltico.

  • Fu riconosciuta la libertà religiosa, sancendo e ampliando il principio cuius regio, eius religio, già introdotto con la pace di Augusta del 1555. La pace di Westfalia ne riconfermò la validità, aggiungendo la possibilità per i sudditi di professare privatamente una fede diversa da quella del governante.

  • Il riconoscimento della sovranità degli Stati dà origine a un sistema basato sullo Stato-nazione, in cui ogni Stato ha il diritto esclusivo di governare e prendere decisioni all'interno del proprio territorio, senza interferenze da parte di potenze straniere o entità superiori (come un imperatore o una chiesa).

Dimensione del mutamento

La Germania fu il teatro principale della guerra e subì devastazioni enormi. Le città furono distrutte, le popolazioni decimate e le terre saccheggiate dagli eserciti. Le perdite di popolazione furono altissime, con alcune regioni che persero fino all’80% dei loro abitanti, con effetti devastanti per l’economia locale.

Si stima che tra i 4 e gli 8 milioni di persone morirono, non solo a causa dei combattimenti diretti, ma anche a causa delle carestie, delle epidemie e della devastazione economica.

La guerra minò la potenza dell'Imperatore e la coesione dell'Impero stesso. Dopo la fine della guerra, il Sacro Romano Impero risultò indebolito e frammentato, con una maggiore autonomia dei principati tedeschi.

La Francia emerse come il principale vincitore della guerra, poiché riuscì a ridurre l'influenza degli Asburgo e ad aumentare la propria potenza in Europa. La Francia ottenne anche un'espansione territoriale, acquisendo territori come l'Alsazia e la Lorena.

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Il saccheggio di una grande fattoria
Ecco le belle imprese di questi cuori inumani: devastano tutto e nulla sfugge alle loro mani. L'uno per prendere dell'oro s'inventa dei supplizi, l'altro incita i suoi complici a mille misfatti; e tutti di comune accordo commettono malvagiamente il furto, il ratto, l'omicidio e lo stupro.

 

A colpo d'occhio: Mappa a stella della Guerra dei Trent'anni