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La letteratura italiana delle origini è il punto di partenza per la formazione della lingua e della cultura letteraria italiana. Essa si sviluppa tra il XII e il XIV secolo, in un contesto storico segnato dalla crescente diffusione del volgare come lingua letteraria, in contrapposizione al latino. Durante questo periodo, si pongono le basi per l'evoluzione del nostro idioma, attraverso un ampio ventaglio di correnti letterarie che spaziano dalla poesia religiosa alla poesia d'amore cortese, fino alle narrazioni più profane e realistiche.
La letteratura italiana delle origini si può suddividere in tre fasi principali:
La Scuola poetica siciliana rappresenta il primo grande movimento di poesia volgare in Italia, che nasce alla corte di Federico II di Svevia (regnante dal 1198 al 1250). La Scuola fiorì principalmente tra il 1230 e il 1250. Federico II, che parla diverse lingue e promuove una corte cosmopolita, diventa uno dei principali mecenati della poesia in volgare, e la corte siciliana si trasforma in un centro di grande innovazione culturale.
La Scuola siciliana si distingue per l'adozione di un linguaggio poetico raffinato e per l'uso di forme metricali provenzali. La sua produzione si concentra principalmente sulla poesia d'amore cortese, che esprime sentimenti di cortesia e nobiltà. I poeti siciliani sperimentano con nuove strutture metriche, influenzando in modo profondo la successiva evoluzione della poesia in volgare.
Nel corso del XIII secolo, alcuni poeti siciliani si spostano in Toscana, portando con sé le influenze della Scuola siciliana. Questo fenomeno è noto come la scuola siculo-toscana. Gli autori che appartengono a questo filone poetico si distinguono per la fusione delle tradizioni poetiche siciliane con i caratteri distintivi della lingua toscana.
Autori chiave di questa corrente sono Guittone d'Arezzo e Bonagiunta Orbicciani. La lingua toscana comincia a emergere come il modello per la poesia volgare, sostituendo gradualmente il siciliano.
Il Dolce Stil Novo è una corrente poetica che si sviluppa nella seconda metà del XIII secolo. Guido Guinizelli è considerato il precursore di questo movimento, che si caratterizza per una concezione più elevata e spirituale dell'amore. Altri esponenti importanti sono Guido Cavalcanti e il giovane Dante Alighieri. La poetica dello Stil Novo si concentra sulla celebrazione dell'amore ideale e spirituale, in linea con le tendenze della poesia cortese, ma con una maggiore profondità filosofica.
Il sonetto è uno dei componimenti poetici più importanti della letteratura italiana medievale. Derivato dalla tradizione poetica provenzale, il sonetto si afferma come una forma fissa composta da quattordici versi endecasillabi, suddivisi in due quartine (con rime ABBA ABBA) e due terzine (con rime variabili, come CDE CDE o CDC DCD).
Questo tipo di composizione viene utilizzato da Jacopo da Lentini nella Scuola siciliana e, successivamente, da Dante Alighieri, Petrarca e Guido Cavalcanti. Il sonetto diventa la forma prediletta per trattare temi amorosi, ma anche filosofici e spirituali.
La canzone è un altro tipo di componimento poetico molto diffuso nella poesia medievale. A differenza del sonetto, la canzone è un componimento più lungo, caratterizzato da una struttura strofica libera, che può essere costituita da diverse sezioni con rime variabili. La canzone viene utilizzata principalmente per temi eroici, amorosi o morali.
Poeti come Guido Guinizelli e Dante Alighieri utilizzano la canzone per esprimere una riflessione sull'amore ideale e sulla condizione umana.
Il madrigale antico è un altro tipo di componimento che si sviluppa alla corte di Federico II. Si tratta di un componimento breve e delicato, caratterizzato da un linguaggio ricercato e da rime difficili. Viene utilizzato per esprimere sentimenti d'amore e di riflessione personale. È importante distinguerlo dal madrigale rinascimentale, che si svilupperà successivamente con caratteristiche differenti.
Un importante filone della letteratura delle origini è rappresentato dalla poesia religiosa. Il "Cantico delle creature" di San Francesco d'Assisi (1182-1226) è considerato uno dei testi fondamentali di questo genere e della letteratura italiana in generale. Scritto in volgare umbro, il Cantico celebra la creazione divina e rappresenta uno dei primi esempi di poesia in volgare italiano.
Dante è il massimo esponente della letteratura italiana medievale. Con la sua Divina Commedia, Dante crea una sintesi complessa della cultura medievale, ponendo la lingua volgare al vertice della produzione letteraria. Dante è anche uno dei principali esponenti del Dolce Stil Novo, che ha influenzato profondamente la poesia italiana successiva.
Petrarca è noto per il suo Canzoniere, che raccoglie le sue liriche d'amore dedicate a Laura. La sua poetica segna una transizione dal Medioevo al Rinascimento, caratterizzandosi per l'individualismo e il culto della bellezza e dell'armonia.
Boccaccio è celebre per il suo Decameron, una raccolta di cento novelle che raccontano le storie di dieci giovani fuggiti dalla peste di Firenze. La sua opera esplora la natura umana e l'amore sotto molteplici sfaccettature.