Senta scusi prof

Un simpatico repertorio di risorse per la didattica

Complemento di specificazione

Specificazione vuol dire “descrizione, individuazione, indicazione precisa”.

Per iniziare a capire leggi gli esempi.

  • Il gatto di Marco è una piccola peste.
  • La scrivania di Alessia è sempre in disordine.
  • A Luigi non piacciono i film di guerra.

Tutte le parole in neretto ci permettono di distinguere il nome al quale si riferiscono da un altro nome simile, in quanto ci danno di esso un’indicazione precisa: il gatto è “quello” di Marco e non di un’altra persona / la scrivania è “quella che appartiene” ad Alessia e non “mia” / di guerra spiega di che tipo sono i film. Per la loro funzione di “specificare” il nome, nell’analisi logica della frase, si definiscono complementi di specificazione.

Caratteristiche del complemento di specificazione

  1. Specifica e precisa il significato generico di un nome:
    • L’insegnante di matematica
    • Il gioco degli scacchi
    • Il coniglio dei cartoni animati
  2. È introdotto dalla preposizione di (semplice o articolata).

    Mi serve il numero di cellulare del tuo amico Davide

  3. Risponde alla domanda di chi?, di che cosa?:
    • Hai notizie di Lorenzo? (di chi?)
    • Non trovo il telecomando del televisore (di che cosa?)
  4. Dipende quasi sempre da un nome o da una parte nominale:
    • Dal soggetto → Il giorno delle vacanze deve essere ancora deciso
    • Da un attributo nel caso di aggettivi come avido, geloso, invidioso, desideroso… → È una persona degna di fiducia / Paolo è sempre geloso di tutti
    • Da un altro complemento → Il quaderno è nel cassetto della libreria.
  5. Può dipendere da un verbo nel caso di verbi come abusare, disporre, dimenticarsi, occuparsi, fidarsi, accorgersi, avvertire…:

    Si fida di tutti

  6. La specificazione può essere:
    • Possessiva (quando indica l’appartenenza) → L’idea di Chiara è stata ottima
    • Attributiva (quando precisa una qualità o caratteristica e può essere sostituito con un attributo) → I giorni di lavoro (lavorativi) sono sempre intensi!
    • Esplicativa (quando spiega di che tipo è qualcosa, precisando il significato espresso da un nome generico) → La vela della barca si è strappata.
  7. Può essere costituito:
    • Da un nome → Ho bevuto un succo di frutta
    • Da un pronome relativo (“del quale, della quale, dei quali, il cui…”) → Ho conosciuto il ragazzo del quale mi hai parlato
    • Dalla particella pronominale “ne” → Non ne ho proprio bisogno! (ne = di questo)
    • Da qualsiasi parte del discorso con valore di nome → Spiega i motivi del tuo sì
    • Da un verbo → La voglia di viaggiare non ti passa mai.