Un simpatico cenno al latino con l'unico scopo di avere una base per parlare del passaggio dal latino all'italiano
Il latino utilizza i casi per indicare la funzione grammaticale dei nomi all'interno della frase. Ogni caso ha una funzione specifica:
Marcus est puer.
Traduzione: Marco è un ragazzo.
Spiegazione: Marcus è il soggetto (nominativo) e puer è il complemento predicativo (nominativo).
Liber pueri est in mensa.
Traduzione: Il libro del ragazzo è sulla tavola.
Spiegazione: Liber è il soggetto (nominativo), pueri è il genitivo (possesso), e in mensa è il complemento di stato in luogo (ablativo).
I verbi latini sono coniugati in base a persona, numero, tempo, aspetto e modo. Ecco alcuni esempi di desinenze:
amare (amare)
amo
Traduzione: amo (io amo)
Spiegazione: La desinenza -o indica la prima persona singolare al presente.
Le frasi latine seguono un ordine flessibile grazie ai casi che indicano le funzioni grammaticali. Tuttavia, un ordine comune è:
In latino, il complemento oggetto è sempre in accusativo, il complemento di termine in dativo, e così via. Questo permette di alterare l'ordine delle parole senza alterare il significato della frase.
Puella librum legit.
Traduzione: La ragazza legge un libro.
Spiegazione: Puella è il soggetto (nominativo), librum è il complemento oggetto (accusativo), e legit è il predicato (verbo).
Magister discipulos docet.
Traduzione: L'insegnante insegna agli alunni.
Spiegazione: Magister è il soggetto (nominativo), discipulos è un accusativo plurale che in italiano si traduce come complemento di termine, e docet è il predicato.
Ecco alcuni esempi di frasi latine con spiegazione delle funzioni grammaticali:
Marcus puellam amat - Amat puellam Marcus - Puellam amat Marcus - Puellam Marcus amat
Traduzione: Marco ama la ragazza.
Spiegazione: Marcus è il soggetto (nominativo), puellam è il complemento oggetto (accusativo), e amat è il predicato. L'ordine delle parole nella frase non modifica il significato della frase.
Vergilius poeta vitam Aeneae, viri Troiani, canit.
Traduzione: Virgilio, poeta, canta la vita di Enea, uomo troiano.
Spiegazione: Vergilius è il soggetto (nominativo), poeta è un'apposizione (nominativo), vitam è il complemento oggetto (accusativo), Aeneae è il complemento di specificazione (genitivo), viri Troiani è un'apposizione in genitivo (riferita ad Aeneae), e canit è il predicato (verbo al presente dell'indicativo).
Vulcanus, ignis deus, deorum faber erat.
Traduzione: Vulcano, dio del fuoco, era il fabbro degli dei.
Spiegazione: Vulcanus è il soggetto (nominativo), ignis deus è una apposizione che specifica il soggetto (deus nominativo e ignis, del fuoco, genitivo con valore di specificazione), deorum faber è la parte nominale del predicato (faber nominativo e deorum genitivo), e erat è voce del verbo essere con valore di copula (imperfetto indicativo di esse).