
La guerra che hanno combattuto i
partigiani italiani non fu una guerra tradizionale; si trattò infatti
di una guerra organizzata in attività di
guerriglia e
sabotaggio.
I partigiani si nascondevano in montagna e al momento opportuno colpivano con azioni veloci e mirate.
Le risposte dei fascisti e dei Tedeschi furono però terribili:
- i partigiani catturati venivano torturati, per cercare di avere informazioni sui nascondigli dei compagnia, e quindi impiccati
- le zone in cui si sospettava fossero nascosti subivano i rastrellamenti, cioè venivano controllate accuratamente e ogni minimo sospettato veniva arrestato.
- i paesi che ospitavano o aiutavano i partigiani subivano la rappresaglia,
venivano cioè bruciati e distrutti e tutti i loro abitanti, compresi
vecchi, donne e bambini, venivano massacrati. In questo periodo i
Tedeschi furono autori di terribili stragi di civili, come ad esempio a
S.Anna di Stazzema, a Boves, a Marzabotto.
La guerra di Resistenza durò circa 2 anni e alcune zone furono
temporaneamente controllate dai partigiani. Le condizioni di vita per i
partigiani erano molto dure e alcuni di loro scelsero di arrendersi e
sottomettersi. Quelli che resisterono furono organizzati e trasformati
in un vero e proprio esercito. Si formò così il
Corpo dei Volontari della Libertà (CVL) diretto dal CLN.

Le forze partigiane si dividevano in gruppi distinti per la provenienza e per gli obiettivi politici:
- i badogliani, monarchici
- i Garibaldi, comunisti
- i Matteotti, socialisti
- i Giustizia e Libertà, del partito d'azione
- i Fiamme Verdi, cattolici
La guerra di Resistenza si servì anche dell'appoggio della popolazione, come le famose staffette, formate dalle donne e dalle ragazze dei paesi, che portavano in montagna ai partigiani informazioni e rifornimenti.
I partigiani si attribuivano soprannomi curiosi, che indicavano, nella
maggior parte dei casi, il loro carattere e la loro personalità.