I gruppi autonomi di partigiani vengono organizzati e diretti dal C.L.N., il
Comitato di Liberazione Nazionale, che viene nasce ufficialmente il 9 settembre 1943
Il CLN era formato da esponenti di tutti i partiti antifascisti,
usciti dalla illegalità a seguito del crollo del regime fascista;
si riunirono e costituirono una struttura politico-militare che avrebbe caratterizzato la Resistenza
italiana contro l'occupazione tedesca e le forze collaborazioniste fasciste
della Repubblica di Salò in tutto il periodo della guerra di liberazione.
I sei componenti erano Ivanoe Bonomi (il presidente), Alessandro
Casati, Alcide De Gasperi, Mauro Scoccimarro, Pietro Nenni e Ugo La Malfa.
IL CLN organizza la vita politica e militare dell'Italia durante la
resistenza a causa dell'incapacità della monarchia e del suo governo di
difendere la libertà e con lo scopo di impedire la restaurazione del
Fascismo ad opera dei tedeschi.
Nei giorni seguenti si moltiplicarono i Comitati di
liberazione locali per organizzare la lotta armata nelle regioni occupate dai
tedeschi: a Torino, a Genova, a Padova.
Entro l'11 settembre la struttura dei CLN era costituita
e i comitati passarono rapidamente alla guerra contro le forze tedesche e il
nuovo stato repubblicano fascista (RSI).
IL CLN si
suddivideva in un Comitato di liberazione Alta Italia, in uno
dell’Italia Centrale e includeva anche: