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Età giolittiana
e Imperialismo italiano

 

 

Adua, 1896

Adua 1986

La disfatta di Adua, in Etiopia, nel 1896 arresta le ambizioni coloniali italiane

 

La protesta dello stomaco 1898

I fatti avvenuti a Milano nel maggio del 1898 sono noti come Protesta dello stomaco. Si trattò di una sollevazione popolare, durata dal 6 al 9 maggio 1898, causata dall’aumento del costo del pane e stroncata a cannonate dal Generale Bava Beccaris, che proprio per questo si guadagnò l’appellativo di Macellaio di Milano.

La protesta dello stomaco 1898

Giolitti presidente del Consiglio

Tra il 1900 il 1914 l'Italia entrò a far parte delle nazioni industrializzate. In quel periodo era presidente del Consiglio Giovanni Giolitti, un importante statista.

Paese legale e Paese reale

Giolitti aveva di fronte a sé un'Italia arretrata, contadina e spaccata in due parti: da una parte il Paese legale, dall'altra il Paese reale. Il Paese legale era rappresentato dal potere. Esso era in mano a un piccolo gruppo di uomini ricchi e colti ai quali era riservato il diritto di voto e che quindi mandavano i propri deputati in Parlamento, varavano le leggi e le facevano rispettare anche con l'uso delle armi. Il Paese reale era costituito dalla massa dei lavoratori delle campagne e dai pochi operai delle città che, non avendo il diritto di voto, erano costretti a subire le leggi del Paese legale. Poiché esse facevano l'interesse dei padroni, i lavoratori non potevano partecipare a un corteo o proclamare uno sciopero senza rischiare il carcere o la morte.

Le Leggi sociali Giolitti avvicinò le due parti del Paese con una serie di leggi che partirono da Leggi sociali sulla previdenza, le pensioni di invalidità e di vecchiaia e i provvedimenti a favore delle donne in maternità e del lavoro minorile. Esse culminarono nella concessione del suffragio universale, varato nel 1912, che diede fi nalmente a tutti cittadini maschi maggiorenni il diritto di mandare in Parlamento i propri deputati. Lo Stato e i confl itti di lavoro Altrettanto importante fu l'atteggiamento di Giolitti nei confronti di scioperi e manifestazioni 2: l'unico strumento dei lavoratori per ottenere aumenti salariali. A differenza di tutti i precedenti governi, Giolitti si rifi utò di inviare i soldati di leva a sostituire gli scioperanti nelle campagne e nelle fabbriche e cercò di limitare l'intervento della polizia. Grazie a questo i lavoratori riuscirono a ottenere aumenti salariali tanto consistenti da cominciare fi nalmente a gettare le basi di quel mercato dei consumatori che era necessario perché in Italia nascesse un'industria in grado di vendere i suoi prodotti.

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