La seconda guerra mondiale (1939-1945) è un conflitto che coinvolse nazioni di tutti i continenti e si svolse gran parte del pianeta.
È la più disastrosa guerra della storia.
Costò sei anni di distruzioni e massacri. Causò 55 milioni di morti. Per la prima volta le popolazioni civili si trovarono direttamente coinvolte nel conflitto a causa dell'utilizzo di armi sempre più potenti e distruttive, spesso utilizzate in modo deliberato contro obiettivi non militari.
Nel contesto della seconda guerra mondiale (WWII) si colloca anche la tragedia della Shoah.
Al termine del conflitto l'Europa era ridotta ad un cumulo di macerie e perse definitivamente la propria egemonia sul pianeta: emergevano invece gli USA e l'URSS, contrapposti in quella che passerà alla storia come Guerra fredda.
La causa occasionale fu l'invasione della Polonia da parte di Hitler, il 1° settembre 1939.
La causa occasionale, se decontestualizzata, non è sufficiente a giustificare la WWII.
Certo, è indubbio: la relazione tra l'invasione della Polonia da parte di Hitler e la WWII è molto stretta.
Eric Hobsbawm, ne Il secolo Breve, dice: "alla domanda su chi o che cosa abbia causato la seconda guerra mondiale si può rispondere in due parole: Adolf Hitler".
Si possono comunque individuare anche motivazioni profonde che sono di ordine sia politico sia ideologico ( e sono sempre correlate alla figura di Adolf Hitler e dei suoi alleati).
Adolf Hitler al momento del rilascio dalla prigione (dicembre 1924) in cui era stato rinchiuso per il Putsch di Monaco del 1923
Adolf Hitler
Gli anni Trenta sono un periodo di forte instabilità per:
1. le conseguenze della pace di Versailles, che aveva imposto alla Germania sanzioni molto dure;
2. l'instaurazione in Italia, Germania e Spagna di regimi totalitari fascisti, favoriti dalla crisi economica del 1929;
3. la politica espansionista di Hitler che, sulla linea del pangermanesimo, vuole ottenere uno spazio vitale in Europa orientale, da cui i tedeschi possano trarre materie prime e prodotti agricoli.
Mussolini e alcuni gerarchi fascisti durante la marcia su Roma - 28 ottobre 1922
Hitler a Vienna dopo l'annessione dell'Austria (Anschluss marzo 1938)
In Germania, Italia e Giappone vigono regimi totalitari - incentrati sul culto della violenza e della forza militare - legati dal Patto Tripartito (1940) e convinti di essere portatrici di un nuovo ordine mondiale.
Per questo gli Alleati (opposti alle Potenze dell'Asse), sebbene molto eterogenei, possono concepire la guerra come una lotta per la libertà minacciata dal razzismo e dal totalitarismo.
Mussolini e Hitler (1934)
Patto tripartito 1940
in Italia fu ribattezzato RO-BER-TO
Le vicende della WWII, combattuta dal settembre 1939 (aggressione tedesca alla Polonia) all'agosto 1945 (resa del Giappone agli USA), possono essere divise nelle seguenti 4 fasi:
1. la guerra in Europa (settembre 1939-giugno 1941);
2. la guerra planetaria, con l'ingresso di USA e URSS (giugno 1941-novembre 1942);
3. gli Alleati alla riconquista dell'Europa occupata (novembre 1942-dicembre 1944);
4. l'epilogo del conflitto (gennaio-agosto 1945).
La gioventù hitleriana brucia alcuni libri sgraditi al regime (1938)
Vetrine infrante durante la Notte dei Cristalli, il pogrom condotto dai nazisti nella notte tra il 9 e 10 novembre 1938
Invasione della Polonia (1 settembre 1939) da parte della Germania nazista, desiderosa di spartire la Polonia con l'URSS (patto Molotov-Ribbentrop, 23 agosto del 1939). Per giustificare l'invasione simularono un attacco terroristico (incidente di Gleiwitz).
Francia e Gran Bretagna, che fino ad allora avevano chiuso un occhio, dichiarano guerra alla Germania (3 settembre 1939).
Prima che gli Alleati possano intervenire, in sole tre settimane lo Stato polacco viene occupato dai nazisti.
Il 17 settembre 1939 anche l'Armata rossa varcò le frontiere della Polonia e ne occupò la parte orientale.
Il 30 novembre attaccò la Finlandia e occupò le repubbliche baltiche.
Hitler punta tutto sulla guerra lampo (Blitzkrieg), strategia che consiste nell'uso massiccio di truppe motorizzate e mezzi corazzati, con l'appoggio di aviazione e paracadutisti, per sfondare rapidamente le difese avversarie. Con questa strategia la Germania invade anche Norvegia e Danimarca, per garantirsi il controllo del Mar Baltico.
La stazione radio di Gleiwitz, teatro del finto attentato terroristico del 31 agosto 1939 orchestrato da Hitler per giustificare l'aggressione alla Polonia
Nell'inverno 1939-40 gli eserciti franco-inglese e tedesco si fronteggiano in una guerra di posizione finché i tedeschi vìolano la neutralità di Olanda e Belgio e, passando dalle Ardenne, occupano gran parte della Francia (10 maggio 1940).
Dopo avere occupato Parigi (14 giugno), Hitler divide in due la Francia:
- il nord e la costa atlantica sono zone di occupazione tedesca;
- il centro sud e Ie colonie sono sottoposte al governo collaborazionista di Philippe Pétain (Repubblica di Vichy).
Il generale Charles De Gaulle si rifugia in Inghilterra e si pone alla guida della resistenza francese.
La Francia di Vichy
Hitler ritiene di poter obbligare l'Inghilterra alla pace, ma Winston Churchill, Primo ministro inglese, decide per la resistenza a oltranza.
Gli USA forniscono armamenti e risorse agli inglesi.
Il 10 luglio 1940 i tedeschi danno il via alla Battaglia d'Inghilterra e attaccano con una massiccia offensiva aerea. I tedeschi bombardarono le città inglesi, in particolare Londra, alcune, come Coventry, furono rase al suolo. Il tentativo però fallisce grazie alla resistenza della RAF, la Royal Air Force inglese e all'uso di un'importante strumento difensivo: il radar.
Coventry dopo i bombardamenti del novembre 1940
Bombardieri tedeschi durante la battaglia d'Inghilterra
Mussolini, che nel 1939 aveva stretto con la Germania il patto d'acciaio, si astiene, in un primo momento, dall'intervenire nel conflitto.
Di fronte ai successi tedeschi, dichiara guerra a Francia e Inghilterra (10 giugno 1940).
Il duce spera di guadagnare territori non conquistati dai tedeschi: Nizza e la Savoia, la Corsica e Malta; l'Africa settentrionale; i Balcani.
Nel settembre 1940 Germania e Italia firmano con il Giappone il Patto tripartito. Ungheria e Romania, sentendosi minacciate da una possibile avanzata dell'URSS, vi aderiscono nel 1941.
In Grecia (dal 28 ottobre 1940) l'Italia è costretta dalla resistenza locale a ripiegare in Albania. I tedeschi vengono in soccorso e occupano la Jugoslavia e la Grecia, che cercano di resistere come possono.
Anche in Nordafrica le truppe italiane hanno bisogno dell'aiuto dei tedeschi, i quali inviano l'Afrika Korps (guidato da Erwin Rommel) che conduce quasi tutto il Mediterraneo sotto il controllo dell' Asse.
Gli inglesi, con l'aiuto del radar, nel 1941, battono la flotta italiana nelle acque di Capo Matapán (sud della Grecia) e controllano il Mediterraneo.
Mussolini, che il 10 giugno 1940 annuncia la decisione di entrare in guerra
10 giugno 1940 - la notizia della guerra sul Corriere della sera
L'annuncio della guerra su La Stampa
Stalin, consapevole che la guerra tedesca contro l'Inghilterra non finirà, è quindi colto di sorpresa dalla Operazione Barbarossa: il 22 giugno 1941 Germania e Italia dichiarano guerra all'URSS.
I tedeschi travolgono l'Armata rossa: prendono Kiev, arrivano ad assediare Leningrado (per ben 900 giorni) e cercano di dirigersi verso Mosca.
Stalin però non si arrende: in breve tempo trasferisce le industrie belliche a est degli Urali, conclude un trattato di aiuto reciproco con la Gran Bretagna e si prepara alla difesa di Mosca; grazie a questa strategia e agli aiuti degli Alleati l'URSS riesce a resistere (mentre le forze dell'Asse sono rallentate anche dal "generale inverno") e ad organizzare la controffensiva.
La riconquista dell'Europa da parte degli Alleati si muove lungo tre direttrici:
1. fronte meridionale: conquista dell'Italia;
2. fronte settentrionale: sbarco in Normandia per liberare la Francia;
3. fronte orientale: riscossa dell' URSS e avanzata dell' Armata rossa.
Gli angloamericani decidono l'attacco all'Italia e sbarcano in Sicilia (10 luglio 1943). Un massiccio bombardamento aereo sulle città mina la residua fiducia degli italiani in Mussolini.
Accusato di avere condotto il paese in una guerra suicida, il duce perde il consenso degli italiani e degli stessi gerarchi fascisti, che nel corso di una seduta del Gran Consiglio lo mettono in minoranza. Vittorio Emanuele III gli toglie la guida del governo e lo fa arrestare (25 luglio 1943).
II nuovo governo è guidato dal maresciallo Badoglio, che firma in segreto il 3 settembre l'armistizio con gli Alleati, reso noto l'8 settembre 1943.
Badoglio dichiara guerra alla Germania (ottobre 1943), ma l'esercito italiano è lasciato senza direttive precise.
Armistizio 8 settembre
Bombardamento a Roma - 19 luglio 1943
Alcuni reparti, dopo l'ordine di Badoglio di schierarsi con gli Alleati (13 ottobre 1943), si comportano valorosamente, ma la maggior parte dell'esercito si disgrega: molti tornano a casa e altri si rifugiano sulle montagne per combattere l'invasore nazista e i fascisti collaborazionisti. I tedeschi riescono infatti a occupare l'Italia centrosettentrionale e a liberare Mussolini. Il re e Badoglio fuggono a Brindisi.
Il centro-nord è quindi in mano ai tedeschi. Si costituisce la Repubblica sociale italiana (RSI), detta Repubblica di Salò (in provincia di Brescia), uno stato fantoccio guidato da Mussolini e sostenuto dai nazisti.
Dopo l'armistizio (reso noto l'8 settembre 1943) i partiti antifascisti costituiscono il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), che collabora col governo Badoglio nella lotta contro la RSI. I tedeschi si attestano lungo la linea Gustav (Garigliano-Cassino-Pescara) fino al maggio del 1944. Al nord la resistenza partigiana, appoggiata dagli Alleati, organizza sabotaggi ai danni dei nazifascisti, che reagiscono con estrema brutalità. Le rappresaglie nazifasciste colpiscono soprattutto la popolazione civile inerme (Fosse Ardeatine, Marzabotto, S. Anna di Stazzema).
Alla Conferenza di Teheran (28 novembre 1943) Stalin preme sugli Alleati per aprire a nord un secondo fronte di avanzata.
Si decide così di effettuare lo sbarco in Normandia (6 giugno 1944), la più grande operazione aeronavale di tutti i tempi.
Gli angloamericani sbarcano sulle coste atlantiche francesi, presidiate da un imponente sistema difensivo tedesco, le fortificazioni del "vallo atlantico", che tuttavia vengono travolte. Parigi è liberata il 25 agosto 1944.
Mentre gli angloamericani avanzano verso la Germania da ovest, l'Armata rossa, pur con enormi perdite umane, continua il contrattacco e giunge fino a Varsavia, che nel frattempo è insorta (agosto 1944) contro l'occupante nazista, colpevole di stermini e atrocità di ogni genere.
La controffensiva sovietica porta anche alla resa di Ungheria, Romania e Bulgaria.
In Iugoslavia la resistenza comunista guidata da Tito riesce a liberare il territorio prima dell'arrivo dell'Armata rossa. Gli uomini di Tito arrestano e uccidono centinaia di civili della Venezia Giulia e li gettano nelle foibe (pozzi naturali del Carso) (su questa vicenda cfr. Le foibe e la complessa questione del confine orientale).
Africa settentrionale: le truppe USA al comando del generale Eisenhower sbarcano in Algeria e Marocco. Le forze dell'Asse in Africa settentrionale sono strette in una morsa (maggio 1943);
Fronte del Pacifico: gli americani proseguono la riconquista del Sud-Est asiatico sconfiggendo il Giappone sia sul mare sia nei combattimenti terrestri.
Italia,
Germania,
Pacifico.
Le vittime della guerra.
La shoah.
Il processo di Norimberga.
Mentre gli Alleati stanno per avere la meglio sui tedeschi, che hanno dovuto arretrare sulla linea gotica (da Pisa a Rimini), i partigiani del Comitato di Liberazione Nazionale dell'Alta Italia (CLNAI) proclamano l'insurrezione contro gli occupanti nazisti e liberano le città del nord (25 aprile 1945). Quattro giorni dopo le truppe tedesche si ritirano dall'Italia.
Mussolini cerca di espatriare in incognito, ma viene arrestato dai partigiani e fucilato. II suo cadavere viene esposto in Piazzale Loreto a Milano, dove pochi mesi prima erano stati pubblicamente fucilati 15 cittadini antifascisti (strage di piazzale Loreto del 10 agosto 1944).
Strage di Piazzale Loreto (10 agosto 1944)
Mentre gli americani invadono la Germania da ovest, i sovietici (che nel frattempo hanno occupato anche Varsavia) avanzano da est e conquistano Berlino il 28 aprile 1945.
Hitler si suicida nel suo bunker segreto a Berlino, e a Reims viene firmata la resa incondizionata della Germania (7-8 maggio 1945).
Poiché il Giappone non si arrende, il presidente americano Henry Truman ordina di sganciare su Hiroshima e Nagasaki le prime bombe atomiche della storia (6-9 agosto 1945).
L'impatto è devastante, dal punto di vista materiale e psicologico: il 15 agosto l'imperatore del Giappone firma la resa incondizionata, che pone definitivamente fine alla seconda guerra mondiale.
I costi umani del conflitto sono immensi.
Per la prima volta nella storia gli eserciti, con i bombardamenti sistematici delle città, hanno provocato un numero di vittime civili superiore a quello dei combattenti.
Si calcolano 57 milioni di morti, 35 milioni di feriti, 30 milioni di profughi, quasi 8 milioni di deportati nei lager nazisti.
Altissimo il prezzo pagato dagli ebrei di tutta Europa: 6 milioni e mezzo sono le vittime della shoah.
In questa operazione i nazisti hanno l'appoggio dei loro alleati, p.e. la Francia di Vichy e la Repubblica di Salò. Subito dopo l'occupazione della Polonia i tedeschi concentrano gli ebrei nei ghetti.
La soluzione finale, cioe il vero e proprio genocidio, parte nel 1941 con l'invasione dell'URSS: nelle retrovie del fronte reparti speciali rastrellano e uccidono sul posto gli ebrei, mentre nel resto del continente essi vengono deportati in massa nei campi di sterminio (lager) e uccisi nelle camere a gas secondo un folle piano preordinato di eliminazione sistematica.
Buchenwald, in Germania
Alla fine della seconda guerra mondiale, tra il 1945 e il 1946, un tribunale internazionale (Gran Bretagna, Francia, USA e URSS) istituito a Norimberga (in Germania) giudica e condanna a morte per impiccagione i principali gerarchi nazisti (dodici sui ventiquattro imputati) per crimini di guerra e crimini contro l'umanità.