1. Orientarsi
Per andare a casa di Giorgia, bisogna girare a sinistra dopo la posta.
Per andare a casa di Luca, bisogna voltare a destra dopo la biblioteca.
Orientarsi è sapere dove siamo (partenza) e come arrivare in un punto preciso (arrivo).
Per orientarci utilizziamo i punti di riferimento.
In città, i punti di riferimento possono essere un incrocio tra due strade, una piazza, un edificio particolare, per esempio una chiesa.
Fuori città, i punti di riferimento possono essere i cartelli stradali o gli elementi del paesaggio, come un distributore di benzina.
I punti di riferimento che non cambiano, comuni a tutti, sono i punti cardinali: Nord (N), Sud (S), Est (E), Ovest (W).
I punti cardinali sono punti di riferimento universali, cioè possono essere utilizzati senza bisogno di conoscere il luogo in cui ci si trova.
Durante il giorno, i punti cardinali si trovano guardando dove si trova il Sole nel cielo.
Il Sole a mezzogiorno ci indica il Sud.
L’Est è il punto in cui sorge il Sole. L’Ovest è il punto in cui il Sole tramonta.
Di notte, quando il Sole non è visibile, si può trovare il Nord osservando il cielo stellato.
Il Nord corrisponde alla posizione della Stella polare.
La bussola è lo strumento più utilizzato per orientarsi senza usare il Sole o le stelle.
L’ago della bussola si dispone sempre in direzione Nord-Sud.
Le coordinate geografiche sono la longitudine e la latitudine.
Con le coordinate geografiche possiamo indicare la posizione di un qualsiasi punto sulla Terra.
Per individuare le coordinate geografiche utilizziamo il reticolato geografico.
I meridiani sono semicirconferenze che passano per i poli.
I paralleli sono circonferenze parallele all’Equatore, che divide a metà la superficie terrestre.
Si contano i meridiani a partire da quello che passa per Greenwich: 180 a est e 180 a ovest.
La carta geografica è la rappresentazione su un piano della superficie terrestre.
Ogni carta geografica è rimpicciolita e contiene solo alcuni elementi presenti nel territorio, rappresentati con simboli.
L’insieme dei simboli della carta geografica è spiegato nella legenda.
Le carte geografiche usano colori diversi per distinguere le caratteristiche del territorio, ad esempio le pianure dalle montagne.
La scala di riduzione di una carta geografica indica quante volte le distanze reali sono state ridotte.
In carte a grande scala, le distanze reali sono poco rimpicciolite, con molti dettagli.
Nelle carte a piccola scala, le distanze reali sono molto rimpicciolite. Rappresentano territori ampi, ma con pochi dettagli.
Le carte fisiche rappresentano elementi naturali come montagne e fiumi.
Le carte politiche mostrano città, strade e confini.
Le carte tematiche rappresentano aspetti specifici, ad esempio la vegetazione in Europa.
In geografia si usano fotografie aeree e satellitari per studiare grandi aree e costruire carte geografiche.
Le immagini satellitari forniscono informazioni su aree molto vaste, come interi continenti.
I dati sono numeri che danno informazioni.
I dati assoluti indicano grandezze precise, ad esempio l’altezza di una montagna.
I dati relativi servono per fare confronti, ad esempio il numero di spiagge sabbiose in Italia.
Il grafico è un disegno fatto con i dati per rappresentare caratteristiche importanti di un fenomeno.
Esistono quattro tipi principali di grafici: istogrammi, areogrammi, ideogrammi e diagrammi cartesiani.