Lo studio delle forme di Stato e di governo analizza l’organizzazione degli ordinamenti giuridici contemporanei. Le forme di Stato si concentrano sulla combinazione degli elementi costitutivi (popolo, territorio, sovranità), mentre le forme di governo riguardano la distribuzione dei poteri all'interno della comunità statale.
Queste classificazioni, pur essendo convenzionali, sono utili per acquisire conoscenze sull'organizzazione politica e per progettare Costituzioni o riforme. Inoltre, possono servire come criterio di interpretazione del diritto vigente, aiutando a chiarire la logica del sistema normativo.
Le forme di Stato si classificano in base alle relazioni tra i tre elementi costitutivi: popolo, territorio e governo. Si possono distinguere forme come Stato federale, regionale o accentrato, e forme di governo come democrazia, oligarchia e monarchia.
La monarchia assoluta, emergente nei secoli XV e XVI, rappresenta la prima forma di Stato moderno, caratterizzata dal potere assoluto del Re, legittimato dalla divina origine del potere. Essa si evolve in due fasi: lo Stato patrimoniale, in cui lo Stato è patrimonio del Re, e lo Stato di polizia, dove il monarca svolge una funzione pubblica per il bene dei sudditi.
Con l'assolutismo illuminato, si afferma la distinzione tra potere privato del Re e funzioni pubbliche, creando una burocrazia professionale per gestire le complessità dello Stato, sebbene i diritti dei sudditi rimangano limitati e condizionati agli interessi dello Stato.
Lo Stato di diritto, spesso definito Stato liberale, si oppone radicalmente allo Stato assoluto, e si sviluppa tra la fine del XVII secolo e la metà del XIX secolo.
Lo Stato di diritto è caratterizzato dalla sottomissione di tutti i cittadini, inclusi i governanti, alla legge. Questa forma di Stato garantisce diritti e libertà fondamentali, assicurando che le decisioni governative siano basate su norme giuridiche chiare e trasparenti. Promuove il principio di legalità e la separazione dei poteri.
I soggetti dell'ordinamento giuridico, prima sudditi, diventano cittadini, titolari di diritti e doveri.
Lo Stato di diritto favorisce il libero mercato e l'iniziativa individuale. Affermata l'eguaglianza dei cittadini davanti alla legge, le regole organizzative prevedono la partecipazione alla vita pubblica in condizioni di eguaglianza, ma ignorano le disuguaglianze materiali.
Lo Stato di diritto è caratterizzato dalla sottomissione di tutti i cittadini, inclusi i governanti, alla legge. Questa forma di Stato garantisce diritti e libertà fondamentali, assicurando che le decisioni governative siano basate su norme giuridiche chiare e trasparenti.
Il Stato sociale di diritto va oltre il semplice rispetto delle leggi, cercando di garantire il benessere economico e sociale dei cittadini. Esso promuove politiche di protezione sociale, istruzione e sanità, riconoscendo l'importanza di un'equa distribuzione delle risorse.
Le Costituzioni contemporanee presentano una natura composita, unendo elementi di diritto pubblico e diritto privato. Spesso contengono disposizioni relative ai diritti umani, alla separazione dei poteri e alla governance democratica, riflettendo così la complessità delle società moderne.
La liberaldemocrazia è un sistema politico che coniuga i principi democratici con quelli liberali. Essa garantisce la partecipazione popolare alle decisioni politiche, mantenendo al contempo la protezione dei diritti individuali e delle libertà fondamentali.
La democrazia diretta implica la partecipazione attiva dei cittadini nelle decisioni politiche, mentre la democrazia rappresentativa affida questa responsabilità a rappresentanti eletti. Entrambi i modelli hanno vantaggi e svantaggi in termini di efficienza e partecipazione.
Il principio maggioritario è una tecnica di decisione in cui la volontà della maggioranza prevale. Tuttavia, è essenziale che questo principio sia bilanciato da misure che proteggano i diritti delle minoranze, per evitare che la democrazia degeneri in tirannia della maggioranza.
Il principio liberale si fonda sulla protezione dei diritti individuali, mentre il principio democratico enfatizza la partecipazione collettiva. Un equilibrio tra questi due principi è fondamentale per garantire una società giusta e equa, in cui la libertà e la partecipazione coesistono.
Le forme di Stato possono variare notevolmente in base alla loro articolazione territoriale, che include unità centralizzate e sistemi federali. Ogni forma presenta caratteristiche uniche che influenzano l'organizzazione e la governance.
La Repubblica italiana è organizzata in comuni, province e regioni, riflettendo una struttura decentralizzata. Questa articolazione territoriale consente una governance più vicina ai cittadini e promuove l'autonomia locale.
All'interno dell'Unione europea, l'articolazione dei poteri tra l'UE e gli Stati membri implica una suddivisione delle competenze. Mentre l'UE ha poteri sovranazionali in alcune aree, gli Stati membri mantengono la sovranità in molte questioni nazionali e locali.
Le forme di governo definiscono come è organizzato il potere esecutivo all'interno di uno Stato. Possono essere classificate in base alla loro struttura e alla modalità di esercizio del potere.
Le forme di governo possono essere classificate principalmente in monarchia, repubblica, parlamentarismo e presidenzialismo. Ogni forma presenta specifiche modalità di interazione tra il potere legislativo, esecutivo e giudiziario.
La monarchia costituzionale combina un monarca con una costituzione che limita i suoi poteri. In questo sistema, il monarca svolge principalmente un ruolo simbolico, mentre il governo è responsabile di fronte al parlamento.
Il governo parlamentare è caratterizzato dalla preminenza del potere legislativo su quello esecutivo. Il governo deve mantenere la fiducia del parlamento e può essere destituito tramite un voto di sfiducia.
Il modello Westminster è un esempio di parlamentarismo, in cui il primo ministro e il suo governo sono responsabili di fronte al parlamento. Questo modello è diffuso nel Regno Unito e in molti paesi del Commonwealth.
Questa forma di governo pone l'accento sull'assemblea legislativa, con un potere esecutivo che si origina direttamente da essa. Le decisioni politiche sono quindi influenzate in modo significativo dalla volontà dell'assemblea.
Il cancellierato è una forma di governo parlamentare in cui il cancelliere, che è il capo del governo, detiene poteri significativi e opera in stretta collaborazione con il parlamento. È un modello caratteristico di paesi come la Germania.
La Repubblica presidenziale si distingue per la separazione netta dei poteri tra il presidente, che funge da capo dello Stato e del governo, e il parlamento. Questo modello è caratteristico di paesi come gli Stati Uniti, dove il presidente è eletto direttamente dai cittadini.
Il semipresidenzialismo combina elementi di presidenzialismo e parlamentarismo, con un presidente eletto e un primo ministro che governano insieme. Questa forma di governo è presente in paesi come la Francia.
Oltre alla struttura formale, vari fattori come la cultura politica, il sistema elettorale e le dinamiche sociali influenzano il funzionamento delle forme di governo, incidendo sulla loro stabilità e efficienza.
La forma di governo in Italia ha subito notevoli cambiamenti, passando dalla monarchia al sistema repubblicano dopo la Seconda guerra mondiale. La Costituzione del 1948 ha sancito la democrazia parlamentare come forma di governo.
Dopo l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana, l'Italia ha adottato un modello di governo parlamentare, con un forte equilibrio tra i poteri e un sistema di garanzie per i diritti fondamentali dei cittadini.