tarmelanoTamerlano

Tīmūr Barlas italianizzato Tamerlano naquè l'8 aprile 1336 a Shahrisabz e morì il 19 gennaio 1405 a Otrar. Fu il fondatore della dinastia timuride, attiva in Asia Centrale e nella Persia orientale tra il 1370 e il 1507. Aspirava a riedificare l'impero mongolo, ma in realtà i colpi più forti li inferse alla cosiddetta Orda d'Oro, che non si riprese mai più. Si considerava un combattente per la fede, ma le campagne più formidabili le intraprese contro stati musulmani.

Conquistò un vasto impero che comprendeva le odierne nazioni centro-asiatiche dell'Uzbekistan, parte del Kazakistan, il Turkmenistan, la Kirghizistan, l'Iran, e la Georgia.

Tamerlano era colui che aveva il ompito di succedere Gengis Khan, ereditò le strategie militari e la tecnica di manipolazione degli avversari proprie dei mongoli, e proprio queste caratteristiche rendevano i Turchi un popolo preparato, esperto e addestrato per le future spietate conquiste.

Le sue guerre sono state barbare come quelle mongole, e iniziarono quando aveva venticinque anni e la carica di Visir dell'Orda Bianca guidò i suoi uomini alla conquista della Transoxiana e del Turkestan.

Nel 1369 Tamerlano era il capo riconosciuto di tutte le tribù turche, al suo comando l'Islam riconquistò la supremazia militare e concluse la guerra in Transoxania.

Tra il 1375 e il 1380 ebbe il dominio del canato dell'Orda Bianca, occupando tre quarti del suo territorio, quindi si dedicò alla conquista della Persia, raggiungendo l'Eufrate nel 1387.

Nel 1392 le sue truppe attraversarono l'Eufrate e portarono morte e distruzione in Georgia, Azerbaijgian e gli stati russi meridionali.

All'età di 66 anni Tamerlano fece ritorno a Samarcanda, programmò con cura l'invasione della Cina, ma morì durante il viaggio il 19 gennaio 1405.

La sua dinastia detta dei (Timuridi) durò per un secolo.

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