Le riforme sociali di Giolitti e lo sviluppo industriale dell’Italia

Esercizio creato dal Prof. Stefano Maroni

  
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Tra il 1900 il 1914 l’Italia entrò a far parte delle nazioni .
In quel periodo era presidente del Consiglio Giovanni , un importante statista.
Giolitti aveva di fronte a sé un’Italia e basata su un'economia . Inoltre la massa dei lavoratori delle campagne e i pochi operai delle città non avevano .
Giolitti varò una serie di leggi sulla e sulle pensioni di e di vecchiaia e con alcuni provvedimenti a favore delle donne in e del lavoro . Esse culminarono nella concessione del , nel 1912. Giolitti riconobbe (legale dal 1889) e cercò, almeno al Nord, di limitare l’intervento della polizia. I lavoratori ottennero così dei significativi .
Le Leggi sociali e le politiche protezionistiche favorirono lo sviluppo del e, in particolare, del cosiddetto “ industriale” (formato dalle città di Genova, Torino e ).
Cercò anche di favorire lo sviluppo industriale del Sud, facendo costruire e il grande complesso di Bagnoli a Napoli, ma non riuscì a scardinare il problema del e il danneggiò chi riusciva a esportare i prodotti di un'agricoltura specializzata.
Giolitti assecondò le richieste di chi voleva che l’Italia si creasse un e nel 1912 fu conquistata la .